[ COME I DENTI INFLUISCONO SULLA POSTURA ]

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I denti e le cure dentali possono peggiorare i dolori alla schiena?

Probabilmente te lo stai chiedendo perchè ne hai sentito parlare oppure perchè stai per iniziare delle cure odontoiatriche per tuo figlio che ha già una scoliosi.

La risposta molto semplicemente è SI’. Ogni volta che ti fai mettere le mani in bocca stai in qualche modo modificando la postura della tua schiena ed anche senza particolari conoscenze di anatomia o nel campo medico puoi vedere quanto siano vicine la mandibola e la cervicale.

Pensiamo poi che ogni zona della colonna non lavora mai da sola ma sempre insieme per esempio quando giri la testa in realtà stai muovendo anche la zona dorsale, esattamente quella tra le scapole. E’ quindi facile immaginare che se ho qualche rigidità di troppo sopra, la parte sotto sarà costretta a compensare e viceversa…

Parlando di questo argomento in generale si può sempre rischiare di alzare un polverone, da un lato chi come me si occupa di postura e colonna vertebrale ha sempre un atteggiamento piuttosto conservativo perchè durante l’esperienza clinica ne ha viste di cotte e di crude. Danni procurati per la poca accortezza nel proporre certi tipi di interventi o anche per l’avidità di incassare migliaia di euro per cure lunghe anni.

Dall’altra chi lavora nel campo dell’odontoiatria che per prevenire danni peggiori si dimentica della relazione tra mandibola e postura optando per strumenti come i dilatatori di palato che la scienza ha dimostrato poter peggiorare le curve della scoliosi.

Affermando questo faccio riferimento ad un articolo apparso su OrthoAcademy.it e più nello specifico ad un articolo di uno studio pilota apparso nel 2021 e presente su Pubmed (cioè la banca dati scientifica di riferimento) in cui vengono presi in esame gli espansori rapidi del palato e le scoliosi giovanili idopatiche con risultati purtroppo in linea con quanto la chiropratica osserva già da diversi decenni.

Tuo figlio ha una scoliosi idiopatica? Leggi il resto

L’utilizzo da parte dei dentisti dell’espansore del palato durante l’adolescenza puo’ incidere sullo sviluppo delle curve della colonna vertebrale e dovrebbe esserci per questa ragione maggior attenzione se vengono applicati agli adolescenti affetti da scoliosi idiopatica giovanile.

A parlarcene in questo modo è lo studio della dottoressa M.G. Pacino apparso sulla rivista “Children”. La dottoressa è docente di Ortognatodonzia alla Dental School dell’ Università di Torino.

SCOLIOSI IDIOPATICA:  Conosciamola meglio

Quando uno specialista della colonna vertebrale parla di scoliosi idiopatica si riferisce tecnicamente ad una deformazione a carico della colonna vertebrale e delle sue curvature la cui causa è sconosciuta. 
Dunque si fa riferimento a tutte quelle curvature anomale che  si possono osservare ad occhio nudo in un esame posturale così come a quelle che si possono notare dopo aver fatto una radiografia.

Quindi si osserva che la colonna non è esattamente come dovrebbe essere ma allo stesso tempo non si conosce il motivo per cui lo sia.

In chiropratica ed in particolare gli studi che fanno riferimento alla branca della neurologia funzionale hanno negli anni suggerito differenti possibilità per cui questo fenomeno possa essere presente ed eventualmente peggiorare nel corso del tempo.

Tra le più accreditate c’è la teoria propriocettiva.

Il nostro cervello è capace di mantenere una postura ideale o per meglio dire adeguata se è in grado da un lato di percepire le informazioni neurologiche in entrata ( immagina di strofinare ad occhi chiusi la mano su una superficie calda, ecco quello è uno stimolo propriocettivo neurologico in entrata), dall’altro lo stesso cervello dev’essere in messo in condizione di poter rispondere emettendo un comando che faccia muovere il corpo in una postura come dicevamo adeguata ( quando la superficie è troppo calda l’istinto è quello di sollevare la mano velocemente, bene quello è uno stimolo che fa muovere il corpo, uno stimolo in uscita).

Quello che sappiamo è anche che se c’è una diminuzione della “capacità di ascolto” dei recettori il corpo tenderà a fare il meglio possibile con quello che ha a disposizione. La maggior parte di questi recettori che servono a farci assumere una postura corretta sono localizzati intorno alle vertebre e quando le vertebre cevicali, dorsali o lombari che siano si muovono meno noi perdiamo informazioni che obbligheranno il corpo a compensare creando una postura anomala;  dunque se per esempio le vertebre di una lato del corpo si muovono meno il cervello avrà meno informazioni e la postura cambierà rispetto alla normalità dove questo blocco non esiste.

Oltre alle vertebre però ci sono altre zone, altre articolazioni del nostro corpo ricche di questi recettori di informazioni tra queste abbiamo:

  • Piedi
  • Occhi
  • Le mani
  • La mandibola

La mandibola è un osso speciale, infatti è l’unico osso del nostro corpo che passa da attraversa la parte destra e la parte sinistra. Pensaci abbiamo una sola mandibola mentre per il resto abbiamo gamba destra e quella sinistra, braccio destro e quello sinistro e così via.

Secondo queste teorie propriocettive dunque se la mandibola “tira” più da un lato rispetto all’altro potrebbe incidere sulla postura che il corpo adotterà dalla cervicale a scendere.

Il rapporto tra occlusione, morfologia craniofacciale e postura della colonna vertebrale è un argomento dibattuto e i risultati relativi alla correlazione tra occlusione e postura sono controversi: circa la metà degli studi dimostra un’associazione che l’altra metà nega e questo dato secondo i ricercatori si potrebbe spiegare in relazione proprio alle cause sconosciute della scoliosi che andrebbe ad interferire con la qualità dei risultati  infatti scrivono: «Questo potrebbe essere dovuto alla complessità dell’argomento e alla disomogeneità ed erroneità degli studi condotti» 

E anche vero però che sulla base dei lavori pubblicati dal 1970 al 2010, gli studiosi concludono che «esistono prove plausibili per una maggiore prevalenza di malocclusioni unilaterali di Classe II associate alla scoliosi e un aumento del rischio di morso incrociato laterale con deviazione della linea mediana nei bambini affetti da scoliosi. Inoltre, la documentazione delle associazioni tra la gamma ridotta di movimenti laterali della mandibola e la scoliosi sembra convincente».

DILATATORI DI PALATO RAPIDI: cosa sono e come agiscono sulla bocca?

Per la correzione di queste malocclusioni, una terapia ortodontica spesso usata durante l’età evolutiva (la stessa fascia di età colpita dalla scoliosi idiopatica giovanile) consiste nell’espansione palatale rapida, una terapia espansiva fissa che in grado di produrre una frattura dell’osso mascellare lungo la sutura palatina mediana con conseguente distanziamento dei bordi della sutura, a una velocità di 0,2-0,5 mm al giorno.

È un approccio chirurgico a cielo coperto ampiamente utilizzato in tutto il mondo durante il periodo dello sviluppo ma caratterizzato spesso da ricadute ed effetti collaterali.

DILATATORI DI PALATO POSSONO PEGGIORARE LA SCOLIOSI?

Da qui è nato questo studio pilota condotto a Torino, basato su una collaborazione multidisciplinare tra ortopedia e ortognatodonzia.

Al termine dell’osservazione le parole degli studiosi meriterebbero molta più risonanza mediatica soprattutto tra gli addetti ai lavori :

«sono stati considerati pazienti in cura ortopedica e quindi con documentazione radiografica della colonna, ai quali è stato casualmente applicato un espansore rapido da un ortodontista indipendentemente dalla terapia ortopedica. 

Tuttavia, all’atto del controllo ortopedico, dopo applicazione dell’apparecchiatura, veniva spesso rilevato un peggioramento delle curve scoliotiche del tutto incongruo, ovvero al di fuori dell’evoluzione nota e riconosciuta in letteratura delle curve scoliotiche nei preadolescenti e negli adolescenti. Sappiamo infatti che la scoliosi giovanile (da tre anni di età allo scatto puberale) peggiora mediamente di tre o quattro gradi all’anno, mentre la scoliosi adolescenziale peggiora di un grado al mese dalla pubertà alla fine della crescita. 

Nei pazienti con espansore del palato si è rilevato un aumento di decine di gradi, improvviso e incontrollabile, delle curve della colonna. 

Al contrario, nei casi nei quali era stata tolta l’apparecchiatura, si verificava un miglioramento importante, nuovamente repentino e imprevedibile e in disaccordo con gli standard di evoluzione delle curve scoliotiche”

Quindi in conclusione se tuo figlio ha bisogno di cure odontoiatriche ricordati di scegliere con attenzione il dentista a cui ti affidi, verifica che sia aggiornato sugli studi più recenti soprattutto se tuo figlio ha una scoliosi oppure hai casi in famiglia di scoliosi.

Io non sono chiaramente uno specialista dell’odontoiatria ma da più di 15 anni mi occupo in maniera molto specifica della colonna vertebrale e dei suoi disturbi e di come poterli risolvere senza l’utilizzo di farmaci e chirurgie.

Come sia possibile?

La verità è che non c’è una bacchetta magica infatti il mio metodo di lavoro inizia innanzi tutto sempre da una valutazione ortopedica e neurologica approfondita della colonna vertebrale grazie alla sequenza unica del SISTEMA FOCUS ©.  I Test sono stati organizzati secondo una logica il cui scopo è rivelare la vera causa dei disturbi posturali in modo che si possano scegliere le tecniche manuali specifiche per quel tipo di problema e questo garantisce al paziente un sollievo più rapido e duraturo nel tempo.

I test servono al paziente per capire cosa sia necessario fare e capire dunque quando sia il caso per esempio di iniziare un certo tipo di esercizio oppure quando sia opportuno consultare un medico o ancora più semplicemente quanto tempo debba passare tra una seduta di terapia e l’altra.

Questo percorso è il mio metodo di lavoro il METODO ZERO FARMACI ©.

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