[ GUARIRE DAL MAL DI SCHIENA SENZA FARMACI ]

Guarire dal mal di schiena senza farmaci è possibile e a conferma di questa affermazione arriva il nuovo studio appena pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica “The Lancet” che prende in esame le abitudini dei medici quando si trovano di fronte una persona che ha mal di schiena e sta cercando una soluzione.

La prassi diffusa tra questi medici è sempre stata quella di prescrivere molti farmaci e tra questi in particolare quando si parla di mal di schiena e dolore cervicale spuntano gli ANALGESICI che sono composti a base di OPPIO.

Tra questi ritroviamo composti di: Fentanyl, morfina, ossicodone…

Se stai pensando di assumere dei farmaci per il tuo mal di schiena o per la cervicale devi leggere quello che segue…

” I FARMACI OPPIACEI PER IL TRATTAMENTO DEL DOLORE ACUTO LOMBARE E DEL DOLORE CERVICALE NON SONO PIU’ EFFICACI RISPETTO A PRENDERE UN PLACEBO”

*placebo è una parola usata per definire una sostanza senza effetto farmacologico. Esempio: se tu prendessi una caramella alla menta invece che l’ibuprofene per un mal di denti e tu fossi convinto che sia stata la caramella a farti passasse il mal di denti ecco, quello sarebbe stato effetto placebo
 
 

Lo so detta così sembra l’ennesima affermazione campata in aria, il classico titolo “acchiappa like” ed è per questo che ti dico con esattezza quali sono stati i risultati di questo studio condotto su un campione di oltre 300 persone (!!!) con il mal di schiena o alla cervicale:

  • Dopo sei settimane di trattamento, l’assunzione di oppioidi non ha prodotto un sollievo dal dolore migliore rispetto al placebo.
  •  La capacità di muoversi, piegarsi, o camminare, la qualità della vita, i tempi di recupero o l’assenteismo dal lavoro: non hanno avuto nessun miglioramento positivo rispetto al rischio di assunzione
  • Più persone nel gruppo trattato con oppioidi hanno manifestato nausea, costipazione e vertigini rispetto al gruppo placebo.
  • I risultati a distanza di un anno evidenziano il potenziale danno a lungo termine degli oppioidi anche con un uso a breve termine.
  • Rispetto al gruppo placebo, le persone nel gruppo oppioidi hanno sperimentato un dolore peggiore e hanno riportato un rischio più elevato di abuso di oppioidi (letteralmente sono passati dal mal di schiena ad una dipendenza da eroina a causa di quei farmaci che si ostinano a prescrivere).
  • 66 persone che hanno assunto oppioidi hanno avuto una recidiva o un peggioramento del dolore rispetto a 50 nel gruppo placebo. Oltre al rischio della dipendenza hanno avuto un danno, avendo trascorso troppo tempo con il dolore adesso il cervello farà più fatica a reagire alle terapie che andavano somministrate fin dall’inizio come per esempio i trattamenti manipolativi della colonna.

Quindi se hai mal di schiena, magari già da qualche tempo e non passa mai del tutto, ti fa sentire rigido, appesantito e stai pensando se sia il caso di prendere “qualcosa che ti tolga il dolore” è meglio se ci pensi.


Come dici? Non prendi oppioidi e prendi solo degli antinfiammatori?

Lo capisco che stai cercando davvero un attimo di tregua da questo dolore che non vuole saperne di migliorare ma voglio dirti un’amara verità: NESSUN FARMACO PUO’ CURARE UNA COLONNA CHE SI MUOVE MALE.

E anche in questo caso gli effetti collaterali non mancano, il lungo bugiardino riporta una lista di sintomi spaventosi:

  • sanguinamento delle pareti intestinali e ulcere
  • infarti cardiaci
  • ictus
  • rallentamento delle riparazioni ossee ( praticamente ostacola la guarigione..)

questi sono i più diffusi ma ce ne sono anche altri che ti invito a leggere quando stai per mettere in bocca un farmaco del genere così che ti possa chiedere se davvero ne vale la pena rischiare una roulette russa.

Ma tu cosa puoi fare se non rivolgerti al medico?

Effettivamente la strada è corretta, andrebbe avvisato il proprio medico o lo specialista il cui compito è quello di verificare che si tratti di un “comune” mal di schiena e non possano esserci altre cause più gravi come infezioni, tumori. Gli stessi però dovrebbero anche parlare con il paziente e condividere le giuste informazioni, rispondendo alle sue domande e i suoi dubbi.

Invece è ancora comune recarsi in visita dal medico e non avere risposte alle domande più frequenti come:

  • cosa sta succedendo?
  • di che tipo di mal di schiena si tratta? E’ muscolare? E’ un’ernia del disco? Uno stiramento legamentoso?
  • quanto tempo dura la fase acuta e cosa posso fare per farla passare in fretta?
  • il dolore tornerà? Devo aspettare che torni o è meglio controllare che davvero vada tutto bene?
  • devo prendere dei farmaci? Oppure esistono delle cure meno pericolose ed efficaci per stare meglio?
  • meglio il massaggio, la tecar, gli esercizi o le manipolazioni della colonna? Da chi devo andare per farmi manipolare?

lo studio scientifico citato poi , mette in luce un’altra realtà : i medici trascurano tutta questa parte e tendono ad agire subito con dosi sconsiderate di farmaci e aspettare poi che il problema si aggravi fino a raggiungere il capolinea del cammino, che secondo molti di loro è quasi obbligatorio quando si parla di una persona colpita dal mal di schiena, sto parlando della sala operatoria.

L’autore si augura che questi suoi dati vengano diffusi: “Credo che i risultati dello studio dovranno essere divulgati ai medici e ai pazienti, in modo che ricevano queste ultime prove sugli oppioidi”

Questo me lo auguro anche io ma nel frattempo che tutti si adeguino purtroppo passerà ancora molto tempo e tu potresti capitare nello studio di un medico che non abbia ancora ricevuto queste notizie.

 

Te la senti di rischiare?

Mark Sullivan, MD, PhD, e Jane Ballantyne, MD, dell’Università di Washington, Seattle, osservano che le attuali linee guida cliniche raccomandano gli oppioidi per i pazienti con dolore acuto alla schiena e al collo quando altri trattamenti farmacologici falliscono o sono controindicati e concludono:

“Ben due terzi dei pazienti potrebbero ricevere un oppioide quando si presentano per la cura del dolore alla schiena o al collo. È tempo di riesaminare queste linee guida e queste pratiche”

 


Fortunatamente ci sono delle buone notizie che arrivano dalla scienza del mal di schiena infatti nonostante il dolore alle vertebre interessi circa 80% di tutta la popolazione mondiale e le donne siano le più colpite, gli attacchi acuti se mitigati con semplici rimedi come una borsa dell’acqua calda, del blando movimento, allungamento muscolare tendono a diminuire in circa 6 settimane.

Tuttavia non è detto che gli esercizi possano essere sufficienti da soli in virtù di un fenomeno che avviene a carico dei muscoli.I muscoli si contraggono per evitare di farti sentire dolore ma a loro volta diventano dolorosi e ti impediranno di muoverti correttamente portandoti a rischiare di peggiorare la situazione con un movimento sbagliato!

I pazienti che hanno mal di schiena e dolore cervicale hanno in comune la presenza di un lato del corpo dove tutti i muscoli sono rigidi e contratti e il lato opposto invece caratterizzato da muscoli deboli incapaci di fare forza nel modo giusto e in maniera disorganizzata.

Il massaggio potrebbe aiutare così come la tecar o il laser se il tuo interesse è solo prenderti cura al momento e non ti interessa evitare che si possa ripresentare. Sicuramente meglio che una pasticca di antinfiammatorio.
Ma sei comunque a rischio perchè ti stai facendo curare solo i sintomi e continui a trascurarne le cause.

Continuiamo con le buone notizie, il 95% delle persone che ha mal di schiena o dolore cervicale in realtà soffre di un dolore benigno ovvero il dolore non è dovuto a una patologia come infezioni e tumori.

L’origine è da ricercare in una combinazioni di più fattori che si presentano a cascata di cui l’ultimo ad apparire è il dolore muscolare.
Pensa è l’ultimo a fare la sua comparsa ed è il primo che la maggioranza dei terapisti là fuori considera come il principale responsabile.

Se è l’ultimo ad apparire significa che è successo qualcosa in precedenza, non trovi?

Le cause che più comunemente scatenano il mal di schiena sono: traumi (anche non recenti come per esempio una vecchia caduta sul sedere..), cattive posture mantenute a lungo o posture causate da un certo tipo di lavoro ripetitivo, mancanza di esercizio fisico sufficiente che infine bloccano il movimento normale delle vertebre costringendo i tuoi muscoli ad un lavoro extra.
Cosi che tu scelga gli esercizi di qualche personaggio su youtube o una terapia come il massaggio dal fisioterapista stai lavorando solo sugli effetti neuromuscolari che le vertebre più rigide della tua colonna stanno causando.

Ovviamente non basta conoscerle queste cause, sono sicuro che qualche professionista della colonna vertebrale sia più sveglio della media e ti possa spiegare alla perfezione il “perchè” ed il “percome”, è oltremodo necessario essere capaci di individuare ciò che nel tuo caso possa essere tra tutte la principale responsabile.

 

Come dico sempre “i mal di schiena non sono tutti uguali”  e per ognuno c’è sempre una causa e uno strumento più indicato per affrontarlo.

Per i mal di schiena caratterizzati da molto dolore muscolare, sensazione di rigidità al collo e alle spalle, dolore nella parte bassa della schiena in molti casi è importante vedere proprio come si muovono le vertebre.

La strategia migliore per vincere questa rigidità secondo i più recenti studi è l’associazione della manipolazione vertebrale ed esercizio mirato.

Come fare a sapere quale parte della colonna però dev’essere manipolata non è facile tant’è che sono ancora troppi gli studi fisioterapici che ti vendono il “ciclo” di terapia generica, ginnastica anni ’90.

Ho lavorato anni come fisioterapista prima di decidere di ricominciare a studiare e laurearmi in chiropratica, ho visto frotte di persone pellegrinare dallo studio per cui lavoravo per anni senza soluzione.

Ho lavorato con illustri specialisti e i più bravi lo erano per “un talento innato” che in tutti i loro anni di carriera non sono mai riusciti a trasferire ai loro specializzandi.

Sai perchè? Perchè non avevano un sistema nonostante tutta la prassi di visita fosse chiaramente corretta ed in linea con quanto spiegato sui libri..

In questi 15 anni di lavoro volevo fare in modo che i pazienti sperimentassero tutti il benessere che fino a quel momento era per solo per pochi.

Come sia stato possibile?

Devo ringraziare tutti i miei maestri tra chiropratici e neurochirurghi piuttosto che ortopedici della colonna vertebrale perchè da ognuno di loro ho appreso tanto e come ogni maestro vorrebbe.

Ho preso ed imparato dai loro successi e selezionato tra tutte le loro manovre, quelle che per prime erano le più capaci di sbloccare la colonna e il senso di benessere e ho organizzato tutto questo in un sistema che abbia il compito di:

  • valutare la salute della colonna vertebrale
  • valutare la salute delle articolazioni
  • valutare la forza dei muscoli necessari a mantenere una buona postura

  

Ma non solo, proprio perchè i mal di schiena non sono tutti uguali non è possibile avere a disposizione la cura per tutti. In alcuni casi il chiropratico non serve, cosi come potrebbe non essere il fisioterapista o l’osteopata a esserti d’aiuto.

Ho dunque messo insieme test ortopedici e test neurologici, analisi della postura e della forza muscolare per andare a scansionare vertebra per vertebra la colonna vertebrale per poter capire:

  • la causa
  • gli strumenti
  • il percorso più adeguato.

  

Si chiama SISTEMA FOCUS ed è il modo con cui mi assicuro di capire da dove debba iniziare il percorso di cura, quali siano le tecniche da utilizzare, quali vertebre sbloccare e soprattutto capire da quale specialista questo percorso debba iniziare.

Stai cercando di capirci di più sul tuo mal di schiena o dolore cervicale?

Vuoi conoscere lo stato di salute delle tue vertebre?

Stai cercando una soluzione senza i rischi e gli effetti collaterali dei farmaci?

Vuoi sapere se devi andare dal fisioterapista, osteopata o chiropratico?

Tutto deve cominciare da una valutazione approfondita della colonna vertebrale con i test ortopedici e neurologici specifici a trovare la causa principale.

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